martedì 4 dicembre 2012

Registi: Jean- Luc Godard



Nato a Parigi il 3 dicembre 1930, da una famiglia estremamente ricca (ma il padre presto gli taglierà i viveri). Collabora ai Cahiers du cinéma e trascorre le giornate nei cinema della Rive gauche in compagnia di Truffaut, Rohmer, Chabrot, Bazin e Rivette. Dopo un documentario e alcuni cortometraggi, da un soggetto di François Truffaut gira il suo primo lungometraggio Fino all'ultimo respiro (À bout de souffle, 1960). Vessillo e porta bandiera della "Nuova ondata" (Nouvelle vague), destinata a travolgere e rivoluzionare il modo di fare cinema. In questa nuova corrente di autori e amanti di cinema, Godard è forse colui che ha maggiormente esplorato, infranto, sperimentato e utilizzato ogni tipo di soluzione espressiva che il linguaggio cinematografico aveva da offrire. Spirito dissacrante e autodissacrante ha rivoluzionato e scardinato la sintassi cinematografica con un linguaggio visivo lontano dai moduli classici. In un primo periodo, caratterizzato da una vena creativa compulsiva, insisterà con una poetica tesa ad interrogarsi sul cinema, la letteratura, il senso del linguaggio e la conquista della verità.
Film importanti di questo primo periodo sono: La donna è donna (1961), Questa è la mia vita (1962), Il disprezzo (1963), Bande à part (1964) Il bandito delle undici (1965), Due o tre cose che so di lei (1967), La cinese (1967).
Successivamente insisterà su tematiche socio-poilitiche oscillando fra provocazione linguistica, sberleffo anticonformistico. La gaia scienza (1969), Lotte in Italia (1970), Crepa padrone, tutto va bene (1972).
Nel 1982 Jean-Luc Godard riceve a Venezia il Leone d'Oro alla carriera e l'anno successivo, sempre al Lido, ottiene il Leone d'Oro per il miglior film grazie a Prénom Carmen (1983).
Nell'ultima fase della sua carriera la trama è sempre meno importante, la forza delle immagine da mezzo diviene fine del racconto.

Sequenze come quadri, brani di musica classica, citazioni, giochi di parole, riprese casuali, ripetizioni ossessive, salti imprevisti, attacchi sbagliati, montaggio sconnesso, sguardi in macchina. Godard con la disinvolta leggerezza, tensione di libertà e il profondo amore di cui era carica la Nouvelle Vague sposta i limiti del fare cinema. Forse avrebbe voluto oprare soprattutto una rivoluzione sociale. Di certo il cinema, dopo il suo sguardo, non sarà più lo stesso. Di certo non lo saremo noi, dopo aver visto i suoi film. E questa è una rivoluzione altrettanto preziosa.








Frasi/ Citazioni di Jean- Luc Godard:

Ora ho delle idee sulla realtà, mentre quando ho cominciato avevo delle idee sul cinema. Prima vedevo la realtà attraverso il cinema, e oggi vedo il cinema nella realtà
La televisione crea l'oblio, il cinema ha sempre creato dei ricordi.
La fotografia è verità, e il cinema è verità ventiquattro volte al secondo.
E non saprai mai se un ricordo é qualcosa che hai o che hai perso per sempre.
Tutto ciò che desiderate vedere al cinema sono fucili e ragazze.





da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/ricordi/frase-1789?f=a:495>

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